
Giovedì 21 settembre 2023
Orta e Isola di San Giulio
“Ma che colore ha una giornata uggiosa?” Se lo chiedeva già Lucio Battisti nella sua canzone del 1980. Quarant’anni dopo lo sappiamo? Per uggioso si intende comunque qualcosa di negativo, che crea uggia, noia, fastidio. Può essere un libro, un discorso, il tempo e appunto una giornata. Ma qual è il suo colore? Il 99,9 per cento direbbe “grigio”. E l’altro 0,1 per cento? Beh, quelli siamo noi del GAP!! Per noi una giornata uggiosa, come quella della nostra uscita sul lago d’Orta, ha il colore dell’amicizia, della gioia di stare insieme, della condivisione, di un bel pranzo sotto un tendone battuto dalla pioggia in riva al lago, insomma qualcosa di assolutamente positivo.
L’uscita in torpedone di quest’anno, 21 settembre 2023, ci ha condotti a Orta e sull’Isola di San Giulio. Partenza di buon mattino da Lugano e Mendrisio, direzione provincia di Novara. Viaggio tranquillo e sereno con il nostro autista Christian e arrivo in perfetto orario a Orta. E subito la prima sorpresa. Scesi dal bus, davanti a noi si apre la visione di una costruzione alquanto particolare: Villa Crespi, costruita in stile moresco dal facoltoso industriale cotoniero di Busto Arsizio Benigno Crespi verso la fine dell’Ottocento come ameno luogo di villeggiatura e oggi un rinomato ristorante 3stelle con albergo di proprietà di Cinzia e Antonino “Toni” Cannavacciuolo.
Il tempo è minaccioso, ma tiene. Veniamo subito accolti dalla nostra guida Vanessa, che sarà con noi per tutta la giornata e con le sue informazioni e la sua simpatia ci ha fatto apprezzare le bellezze e le particolarità dei luoghi. Tutti in carrozza, si parte. A bordo di un simpatico trenino raggiungiamo la cima del Sacro Monte di Orta. Il Sacro Monte, costruito a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, si trova in un contesto paesaggistico straordinario su un promontorio boscoso che si protende nel lago. Venti cappelle immerse nella natura illustrano con sculture e pitture gli episodi della vita di San Francesco, distribuite lungo un percorso che si snoda sulla cima del monte, aprendo spettacolari vedute sul lago e sull’isola di San Giulio. Le statue e i dipinti del Sacro Monte compongono scene di grande realismo, dove le atmosfere intime e naturali tipiche dell’arte lombarda del primo Seicento si combinano con la vivace teatralità barocca di fine secolo. Tra gli artisti che lavorarono al Sacro Monte di Orta, spiccano i Fiammenghini, il Morazzone, Cristoforo Prestinari, i fratelli d’Enrico, Dionigi Bussola e i fratelli Nuvolone. La bellezza del paesaggio, il silenzio e il rapporto armonico tra arte, architettura e natura riflettono pienamente la spiritualità francescana. Una piacevole passeggiata con solo un paio di gocce d’acqua verso la fine: la dea fortuna ha camminato con noi.
Discesa in trenino, aperitivo o shopping in paese, e poi via in motoscafo verso il ristorante “Usteria Cà dal rat”, un romantico locale in riva al lago dove sotto un tendone a due passi dalla riva ci siamo rilassati con un ottimo e variato pranzo a base di pesce persico in carpione e vitello tonnato come antipasto, dei gustosi ravioli del plin e un piemontesissimo bunet a chiudere. Il tutto annaffiato con prosecco e un rosso locale e accompagnati dal ritmo di una pioggia battente sopra le nostre teste.
Ricaricati dal pranzo si riparte alla volta dell’Isola di San Giulio e, come per magia, la pioggia smette. L’isola è ubicata a circa 400 metri dalla riva, è lunga 275 m e larga 140, e ha un perimetro di circa 650 m. Sull’isola è presente un piccolo centro abitato in cui gli edifici di maggiore rilevanza storica sono la Basilica di San Giulio e l’abbazia Mater Ecclesiae, costruita sulle rovine di un antico castello e che occupa gran parte della superficie dell’isola. Attualmente l’isola è abitata in maniera permanente solo da pochissime famiglie, oltre al monastero. Per il resto sono quasi tutte case secondarie, abitate per poche settimane all’anno. L’abbazia non è visitabile perché ospita delle suore benedettine. Qui vengono svolte importanti ricerche, studi e traduzioni di testi antichi. Il monastero ha anche un laboratorio di restauro e un centro di ricerca e studio sui tessuti antichi.
Interessante invece la visita della Basilica di San Giulio. La chiesa attuale a tre navate con transetto sporgente, d’impianto romanico ma con numerosi rimaneggiamenti dei secoli successivi, fu edificata nel XII secolo, sul modello dell’antica cattedrale di Novara. Al suo interno è custodito un prezioso ambone scolpito in marmo serpentino verde d’Oira e sorretto da quattro colonne più antiche, che è un vero capolavoro della scultura romanica del XII secolo. L’ambone è tutto decorato con simboli cari alla cristianità: i quattro simboli degli Evangelisti e scene di lotta del bene contro il male e una figura maschile che, secondo alcuni studi, potrebbe raffigurare l’abate riformatore Guglielmo da Volpiano nato proprio sull’isola nell’anno 962. La chiesa contiene anche una cripta, edificata nel XVII secolo, che custodisce le ossa di san Giulio.
Rientro in motoscafo ad Orta, breve passeggiata leggermente bagnata fino al bus e partenza verso casa con gli occhi e la mente colmi di tanti ricordi, tante visioni, tante storie, tutto molto interessante. Un’altra giornata istruttiva e coinvolgente firmata GAP che i partecipanti sicuramente ricorderanno a lungo.
Per rinfrescare i ricordi consultate la selezione di foto nella Gallery e, se volete vederle tutte, cliccate sul link dell’album:
https://www.mycloud.ch/l/P002BC8C67E5D8F0B574E5F7DDC6D35C29DB53BE648B2B1938FF49FDCA5C39C98
Prossimi appuntamenti il 2 novembre per la castagnata e il 30 novembre per il pranzo di Natale. Seguiteci sul nostro sito www.gapticino.ch