
19 gennaio 2023: Museo d’arte di Mendrisio
Attraversare 4000 anni di storia dell’arte in poco più di un’ora? Missione impossibile, a meno che non si abbia a disposizione una macchina del tempo, ma una di quelle veramente buone! Oppure poter appoggiarsi a un giovane museo, come il Museo d’arte di Mendrisio che ha appena compito 40 anni, a Linda Broggini, la nostra giovane, preparatissima e coinvolgente guida, e a un gruppo di interessati gappini – 17 di numero. E con queste tre valide premesse il viaggio può iniziare, tutti a bordo e via!
Già l’edificio che ospita il Museo d’arte del Magnifico Borgo con il suo altrettanto magnifico chiostro colpisce per la sua bellezza e linearità: un vecchio convento risalente al XIII secolo, nominato per la prima volta in un documento del 1268, che apparteneva dapprima all’ordine degli Umiliati, passato poi in mano ai Serviti nel 1447 fino alla sua soppressione nel 1852. Utilizzato in seguito come ginnasio fino al 1958 e dal 1982 trasformato nell’attuale Museo d’arte Mendrisio con ampi e ben articolati spazi espositivi. Per il suo valore storico-architettonico oggi è inserito tra i monumenti di interesse nazionale. Una ricca storia, che continua ancora oggi con oltre 5000 opere catalogate presentate nell’ambito di varie esposizioni che arricchiscono la vita culturale del Mendrisiotto e non solo.
Per festeggiare i 40 anni della sua fondazione, il Museo ha allestito una mostra con il meglio della collezione 1982- 2022, che si fonda sostanzialmente su numerose donazioni che testimoniano l’attaccamento e l’apprezzamento delle famiglie locali, a partire dalla prima ricca donazione dei fratelli Aldo e Aldina Grigioni, uno straordinario insieme di oltre 150 opere, che offrono un’importante visione di rilievo soprattutto dell’arte ticinese e lombarda tra fine Ottocento e inizio Novecento. A questa se ne sono aggiunte tante altre fino ad arrivare al cospicuo numero di 5200, tra dipinti, statue, documenti, fotografie ecc. Nelle belle sale del Museo sono esposte 200 opere di 148 artisti, distribuite secondo un andamento cronologico e suddivise in sale tematiche, così da fornire non solo una panoramica esauriente di quanto custodito nei depositi ma, soprattutto, un affresco importante sulle evoluzioni del gusto, degli stili e delle iconografie. Da sottolineare inoltre la preziosa collezione di trasparenti avviata dal frate Antonio Maria Baroffio nella seconda metà del Settecento e raccolti nell’omonimo museo, che durante il periodo pasquale si possono ammirare in tutta la loro bellezza lungo le contrade del Borgo.
La visita si è rivelata molto interessante confermata anche dall’attenzione prestata dai partecipanti sull’arco dell’ora abbondante di durata. Ci siamo soffermati solo su alcuni dipinti che però abbiamo potuto gustare appieno grazie alle spiegazioni della nostra guida che ha attirato i nostri occhi su piccoli particolari che possono arrivare a caratterizzare un dipinto, come ad esempio la trasparenza di un bicchiere o la delicatezza di un pizzo, che le foto nella Gallery mettono in evidenza. Un viaggio affascinante, insomma, che ci ha fatto percorrere 400 anni di storia artistica locale, e non solo, in tutte le sue espressioni, dalla pittura alla scultura alla grafica fino alla fotografia, con nomi che vanno da Chiesa a Carcano, da Rinaldi a Tallone, da Vela a Pessina, da Gonzato e Macconi, passando da una sala dedicata ai pittori italiani del calibro di Guttuso e Carrà, per arrivare ai più moderni Raggenbass e Gabai, e tanti altri. Un grazie allo staff del Museo d’arte Mendrisio per l’ottima accoglienza.
Un pomeriggio interessante e culturalmente ben investito che si è concluso con una simpatica bicchierata in un vicino locale. Prossimo appuntamento per l’assemblea generale del 7 marzo, prestate attenzione al nostro sito gapticino.ch