GAP
Gruppo Animazione Pensionati

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27 aprile 2023

Isole di Brissago

Son carino son piccino e mi chiamo Isolino, ma anche Sant’Apollinare e Isola dei Conigli. Da me invece si fan scorribande perché son l’Isola Grande, ma anche San Pancrazio.

Due nomi di santi, Apollinare e Pancrazio, a caratterizzare la meta dell’uscita primaverile del GAP, le Isole di Brissago, una scelta condivisa da 25 Gappini che hanno aderito alla proposta di Marlies, che ringraziamo per l’impeccabile organizzazione. Santi perché le isole di Brissago servirono da rifugio per i primi cristiani all’epoca delle persecuzioni. Nel XIII secolo vi si insediarono delle monache dell’ordine degli Umiliati, che però fu soppresso nel 1571 per ordine di Papa Pio V su pressione di San Carlo Borromeo. Di questo passaggio sono rimasti i ruderi di una chiesetta, mentre il convento è stato abbattuto. Da allora e fin verso la fine dell’Ottocento le isole rimasero disabitate, quando la baronessa Antoinette de Saint Léger le acquistò, vi fece costruire una villa e cominciò a mettere a dimora alberi e piante provenienti da tutte le parti del mondo. Qui la baronessa invitava personalità di spicco dell’arte, dello spettacolo e della politica. Ma caduta in disgrazia e con il ricchissimo marito letteralmente in fuga dai suoi capricci, nel 1927 la baronessa fu costretta a vendere. Il nuovo proprietario, il commerciante amburghese Max Emden, fece abbattere la villa e i resti del convento per costruire un ampio e lussuoso palazzo, dove si godeva la vita insieme ai suoi amici. Vi fece costruire anche una piscina, ben protetta da sguardi indiscreti – il bagno romano – e una darsena, tuttora esistenti. Alla sua morte, nel 1940, le isole passarono nelle mani del figlio che a sua volta le vendette in comproprietà a una fondazione pubblica, che rese accessibili le isole con il parco botanico. Nel 2019 il Dipartimento del territorio del Canton Ticino ha siglato un rogito per ufficializzare il passaggio dell’intera proprietà delle Isole di Brissago al Cantone. Una storia ricca di episodi curiosi e intriganti che hanno contribuito a creare un certo alone di mistero.

Oggi le isole sono uno degli angoli più magici e visitati del Canton Ticino: un’oasi di pace lambita dalle acque del Lago Maggiore, facilmente raggiungibile in pochi minuti di battello da varie località. Il giardino botanico offre impressioni di paesi esotici subtropicali con ambientazioni diverse a seconda dei continenti. La visita ci ha permesso di passare molto rapidamente da habitat tipici del continente australe ad altri asiatici o africani, senza dimenticare il settore riservato alla vegetazione mediterranea. Il tutto ottimamente presentato con dettagli e immagini illustrative dalla nostra guida Rachele, una simpatica signora della Valle Maggia. L’intero parco copre una superficie di 25’000 metri quadrati e ospita circa 2000 specie vegetali, raramente presenti in Svizzera. L’acqua del lago immagazzina talmente bene il calore che in inverno si registrano a malapena giornate di gelo, anche perché le Alpi proteggono ulteriormente dal freddo che arriva dal nord. Questo microclima favorisce così la crescita di piante esotiche e ha fatto la fortuna delle Isole di Brissago.

Alla fine della giornata si percepiva un senso di soddisfazione e calma interiore, dovuta alle peculiarità del luogo, ma anche al simpatico, e buon, pranzetto che ci siamo goduti nel bel salone con ampie vetrate che offrivano una splendida vista sul lago. Insomma, un bel momento di comunità e condivisione vissuto intensamente anche grazie alla magia del luogo e alla splendida giornata di sole.

Il prossimo appuntamento GAP incalza. Infatti, il 23 maggio visiteremo la mostra “Unseen Colour” dedicata a Werner Bischof. Attraverso circa 100 stampe digitali dal 1939 agli anni ’50 vengono esplorate per la prima volta in modo completo le opere a colori del fotografo svizzero, considerato uno dei grandi maestri del reportage e della fotografia del Novecento. Vi aspettiamo numerosi.