30 Agosto 2023

A spasso con il GAP a Giornico
Zurnigo (1232), Zornigo (1311) o Jornigo, così lo chiamavano Giovanni e Luigi. I loro amici urani Hans-Peter e Ueli l’avevano invece storpiato con Jrnis o Girnis, finché gli abitanti del paese nel 1570, stufi dei vari appellativi, decisero di dare un taglio a tutte queste varianti attribuendogli la denominazione definitiva di Giornico.
Sul significato del nome un’ipotesi ritiene che il toponimo avrebbe una base celtica: juris = montagna boscata.
Lo studioso Ottavio Lurati in una pubblicazione del 2004 “Lombardia e Ticino”, propone una nuova tesi che si rifà alla storia del villaggio nel periodo medioevale. A suo avviso il nome Giornico deriverebbe da “giorno” con l’aggiunta del suffisso “ico” con significato di “luogo dove si tenevano ogni anno le giornate di giustizia da parte dei signori che controllavano il territorio”.
Mercoledì 30 agosto, una bella e fresca giornata di fine estate, si è svolta l’ennesima uscita del GAP, una nuova occasione per far conoscere il territorio del nostro magnifico cantone, ma anche per stare insieme e fare comunità, proprio per tenere fede e vivere lo spirito e gli scopi della nostra associazione. Eravamo in 23.
Questa volta la bussola ha puntato verso nord in direzione di Giornico, là dove termina la pianura del Ticino e ci si addentra nella catena delle Alpi. Oltre che per la bellezza del paesaggio, Giornico è noto soprattutto per le sue ricchezze culturali, dove natura e lavoro dell’uomo si intrecciano alla perfezione. L’inventario dei beni ambientali e culturali risulta straordinariamente ricco e tutto il villaggio costituisce in pratica un vero e proprio museo. Giornata ricca di spunti: basterebbe ricordare la Torre di Atto, le chiese di San Nicola – autentico e riconosciuto gioiello di architettura romanica -, la parrocchiale di San Michele, Santa Maria del Castello, San Carlo, Loreto e gli altri oratori, Casa Stanga, ora sede del Museo etnografico di Leventina, che abbiamo visitato, numerose case antiche di notevole interesse, i due ponti medievali a schiena d’asino che collegano l’isola (per inciso la più grande isola fluviale svizzera) alle due sponde del Ticino, le misteriose rovine di Castellaccio, senza dimenticare, a testimonianza delle vicissitudini storiche, il Monumento della Battaglia dei Sassi Grossi opera del ligornettese Apollonio Pessina inaugurato il 1° agosto 1937. Il tutto condito con le parole e le spiegazioni di Giulio Foletti, storico dell’arte e già Capo del Servizio inventario dell’Ufficio dei beni culturali, che in modo avvincente e stimolante ci ha guidato attraverso le vie e la storia di Giornico, regalandoci un quadro esauriente dei luoghi visitati.
Si parlava dei due ponti medievali: sì, perché è proprio lì – al Grotto dei Due Ponti – che abbiamo gustato un ottimo pranzo sulla terrazza a picco sul fiume sotto le frasche di un ombroso pergolato, viziati dalle prelibatezze di Arturo ed Edana. Il tempo è stato dalla nostra, i siti visitati erano molto interessanti, l’ambiente simpatico e caloroso e i 23 partecipanti si sono goduti appieno la giornata.
Vi aspettiamo il 21 settembre per una nuova avventura. Si parte in autobus e battello alla volta di Orta e del suo lago. Iscrivetevi, sul sito o chiamando.